Che cos’è DPD e come funziona in Italia?

Quando si parla di DPD, molti agenti e operatori del settore pensano subito alle spedizioni verso l’estero, al tracking abbastanza dettagliato e al fatto che, in Italia, le consegne passano spesso da partner locali.

In questo articolo vediamo che cos’è DPD, come si inserisce nella rete italiana, quali sono i canali di contatto più utili per chi lavora nel B2B e nell’e-commerce, cosa considerare prima di una DPD spedizione internazionale e come usare i servizi Hubrise per governare il tutto in logica multi-corriere.

Che cos’è DPD

L’acronimo indica Dynamic Parcel Distribution, un network internazionale specializzato nella distribuzione di pacchi, in particolare spedizioni monocollo con peso tipicamente fino a circa 30–31,5 kg, pensato per servire in modo capillare il mercato europeo.

Più che un singolo corriere nazionale, DPD è una rete che collega hub e depositi in oltre 20–30 Paesi europei, con più di 500 depositi e milioni di pacchi movimentati ogni giorno tramite i suoi servizi mette in relazione le principali destinazioni europee con tempi di consegna competitivi e un buon equilibrio tra costo e velocità.

Nel concreto, come funziona DPD dal punto di vista di chi spedisce? Il pacco viene preso in carico dal corriere o dal partner locale nel Paese di origine, entra nella rete internazionale DPD e viene instradato verso il Paese di destinazione, dove spesso interviene un operatore locale collegato al network per l’ultima miglia. Durante tutto il percorso, il mittente e il destinatario possono utilizzare servizi di tracking per consultare lo stato aggiornato della spedizione e ricevere notifiche.

Per chi lavora con e-commerce, marketplace o flussi B2B internazionali, questo significa avere un corriere focalizzato su volumi medio-leggeri, una rete forte sulla direttrice europea e un tracking sufficientemente strutturato per essere integrato via API in sistemi terzi.

dpd

DPD Italia contatti: canali e suggerimenti operativi

Il nodo chiave, per chi lavora in Italia, è capire come funziona l’asse DPD – BRT. Nel nostro Paese infatti l’operatività su strada è fortemente legata a BRT, che è a tutti gli effetti una controllata italiana e membro della rete DPDgroup.

Per un agente o un responsabile logistica, quando nasce un problema di consegna, occorre distinguere se si tratta di una criticità lungo il transito internazionale, di una questione doganale o di un tema strettamente legato alla distribuzione in Italia. In molti casi, il destinatario finale vedrà il marchio del corriere sul documento, pur avendo un tracking o un numero d’ordine originariamente associato a DPD.

In assenza di un sistema centrale, questo costringe il customer care a muoversi tra il portale DPD e altri strumenti terzi di tracking, con il rischio di frammentare informazioni e storico. Un approccio più maturo prevede di far confluire tutti i dati di tracking dentro una piattaforma unica, come il Tracking di Hubrise, che può raccogliere gli eventi DPD/BRT e mostrarli in un’unica timeline, indipendentemente da quale nodo della rete stia fisicamente lavorando il pacco.

In questo modo, anche la gestione dei DPD Italia contatti diventa più semplice: l’operatore di backoffice vede subito a che punto è la spedizione, quali stati ha attraversato, se c’è stata un’anomalia o un tentativo di consegna, e può decidere quale canale attivare (DPD, BRT, intermediario logistico o marketplace) partendo da una vista unificata.

Spedire con DPD: servizi, tempi e buone pratiche

Per un’azienda italiana che vuole spedire con DPD, il vantaggio principale è la combinazione tra un network europeo molto denso e una forte presenza locale tramite BRT. BRT dispone infatti di una rete capillare di filiali, hub e punti di ritiro che gli consentono di gestire con continuità sia le consegne italiane sia il flusso dei pacchi internazionali in entrata e in uscita.

Sul piano operativo, chi gestisce molte spedizioni dovrebbe concentrarsi su alcuni elementi. I dati di spedizione devono essere completi e coerenti tra tutti i sistemi: indirizzo, CAP, contatti del destinatario e numero di ordine devono viaggiare insieme al DPD tracciamento pacco, in modo che l’informazione arrivi identica sia al portale del corriere sia all’e-commerce o al gestionale che parla con il cliente.

L’etichettatura è un altro punto critico. Pacchi con vecchie etichette non rimosse, codici a barre sovrapposti o imballi non compliant rispetto alle linee guida del corriere DPD possono generare ritardi, scannerizzazioni errate e, di conseguenza, ticket al customer care. Prima di scalare volumi, è utile allineare magazzino, produzione e spedizioni su uno standard di imballo condiviso, sfruttando le Spedizioni con Hubrise è possibile generare etichette coerenti per tutti i corrieri e per instradare automaticamente l’ordine sul profilo tariffario corretto.

Quando questi elementi sono sotto controllo, spedire con DPD diventa un processo più prevedibile. Il team interno non perde tempo a capire dove si è “perso” il tracking, il cliente finale riceve aggiornamenti chiari, e l’agente di settore può concentrarsi su tariffe, SLA e regole di assegnazione corriere invece che sulla gestione manuale delle eccezioni.

DPD spedizione internazionale: cosa considerare prima di inviare

La DPD spedizione internazionale è il vero cuore del valore offerto dal network. DPD e i suoi partner mettono a disposizione una rete stradale europea ad alta densità, supportata da hub e collegamenti notturni che gestiscono milioni di pacchi al giorno verso oltre 20 Paesi, oltre a soluzioni per spedizioni più lontane tramite la rete globale Geopost.

Prima di inviare un pacco internazionale è però necessario andare oltre la sola etichetta. La prima variabile è il Paese di destinazione, non tutte le combinazioni origine–destinazione offrono la stessa gamma di servizi, gli stessi tempi o le stesse opzioni di consegna. Alcune tratte sono servite principalmente via strada, altre possono appoggiarsi anche a collegamenti più rapidi; alcuni mercati dispongono di una rete capillare di pickup point, altri si basano quasi solo sulla consegna a domicilio.

C’è poi il tema doganale per le spedizioni extra UE. In questo caso, il mittente deve fornire documenti completi (fattura commerciale, codice HS, valore dichiarato e tutti gli elementi richiesti dalla normativa) e chiarire sin dall’inizio quale Incoterm intende utilizzare, stabilendo chi si farà carico di dazi e oneri: il cliente finale o l’azienda che spedisce. Una scelta poco chiara può trasformarsi in un’ondata di richieste al customer care quando il pacco arriva in dogana o quando il destinatario riceve una notifica di spese da pagare.

Anche il tracking, nelle spedizioni internazionali, tende a essere più articolato. Un pacco può transitare su più hub, cambiare a volte il riferimento interno pur restando all’interno della rete DPD e passare di mano tra operatori diversi. Senza una regia centrale, l’azienda rischia di avere eventi sparsi tra il portale DPD, eventuali soluzioni di terze parti e i sistemi interni. Un servizio di Tracking come quello di Hubrise permette di consolidare gli eventi della DPD spedizione internazionale in una sola timeline, rendendo più semplice rispondere alle domande dei clienti, aprire reclami documentati e analizzare a posteriori le performance per tratta, Paese o servizio.

SEND2U per regole di spedizione e visibilità end-to-end

Tutto questo diventa davvero sostenibile solo se, sopra i singoli corrieri, si inserisce un livello di orchestrazione. È qui che entra in gioco SEND2U, il motore di Hubrise pensato per gestire le regole di spedizione e la visibilità end-to-end in un contesto multi-corriere.

Con il servizio di spedizione multi corriere SEND2U, l’azienda può definire regole che stabiliscono quando utilizzare il corriere DPD, quando preferire altri vettori e a quali condizioni. Le regole possono tenere conto di Paese di destinazione, peso, volume, valore merce, SLA richiesti, costi reali e performance storiche. In pratica, invece di decidere ogni volta manualmente come spedire con DPD o con un altro partner, l’ordine viene assegnato in automatico al corriere più adatto sulla base delle policy definite a monte.

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